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Il disturbo ossessivo-compulsivo del Pensiero

Dubitare fa parte dell’essere umano: ci aiuta a crescere, scoprire, creare. Eppure, talvolta, il dubbio smette di essere sano e si trasforma in patologico.

È il caso del dubbio ossessivo, la declinazione più subdola del disturbo ossessivo-compulsivo.

Attanaglia la mente, turba il pensiero e ci fa dubitare di quelle che, fino a quel momento, erano le nostre più solide certezze. Un’aggressione alle fondamenta stesse della nostra identità.

Dai dubbi d’amore fino a quelli più torbidi e inconfessabili, dalle domande ossessive sul passato a quelle sull’esistenza, un excursus sui dubbi più comuni, sugli errori che li tengono in piedi e sulle loro soluzioni.

Questo libro è stato scritto per te: per capire quali sono le trappole che ti addentrano ancora di più nel vortice delle domande ossessive, e come uscirne nel più breve tempo possibile.

VERSIONE KINDLE A 0,99 E CARTACEA A 5,19 € FINO A DOMENICA

Libro Dubbio Patologico

Cos’è il dubbio patologico?

 

A tutti capita di affrontare periodi complessi, magari perché ci si ritrova davanti a una scelta difficile. Oppure, perché non sappiamo decidere cos’è giusto e cos’è sbagliato. Tutto questo è normale, ed è normale anche ritrovarsi a soffrire per questo motivo.

Altre volte, però, nel dubbio ci si incastra così tanto, che la vita inizia a diventare difficile. Soprattutto se i dubbi sono irrazionali, o se le strategie per uscire dal dubbio sono in realtà tentate soluzioni disfunzionali. Cioè, delle strategie che sul momento ci fanno star meglio ma, a lungo andare, non fanno altro che rendere più pesante la palla che ci portiamo al piede. In altre parole, tutte quelle modalità che, cercando di tirarci fuori dal pozzo, ci affossano ancora di più.

Forse, avrai già sentito parlare di disturbo ossessivo-compulsivo. Cioè un disturbo caratterizzato da pensieri intrusivi e ripetitivi (“ossessivi”) che generano ansia, paura, disagio – e conseguenti azioni che servono ad alleviarne gli effetti (“compulsioni”). Un esempio classico (forse il più conosciuto anche grazie ai media) è quello dell’eccessiva e costante paura dei germi, che viene alleviata tramite la necessità irrefrenabile di lavare le mani in continuazione.

Eppure, non tutti i casi di DOC si manifestano con azioni così visibili come il lavarsi le mani di continuo. Anzi, spesso il disturbo ossessivo si manifesta con rituali mentali, o una spasmodica ricerca di rassicurazioni. Ad esempio, contare o pregare in un determinato modo o per un certo numero di volte, oppure avere l’impulso irrefrenabile di ricontrollare di aver fatto correttamente un’azione.

Il dubbio patologico è proprio una manifestazione del disturbo ossessivo. Forse, la più subdola.

Subdola perché si infila sotto la pelle, fino a minare le certezze più profonde di una persona. Mettendone in dubbio, talvolta, persino l’identità.

Ecco che potremmo definire il dubbio patologico come un dubbio irrisolvibile, che si cerca costantemente di dissipare, senza mai riuscirci. E invece di rinunciare, o accettare l’impossibilità di avere una risposta assolutamente certa, la persona che ne soffre, continua a cercare risposte rassicuranti o a cercare di “mettere a tacere” la domanda stessa.

Ad esempio, potremmo ritrovarci in un dubbio relazionale:

“Amo davvero il mio partner?”

A questo punto, chi si incastra in un dubbio patologico, potrebbe iniziare a tormentarsi incessantemente con questa domanda.

  • “Ho provato attrazione per quell’altra persona. Significa che non amo più il mio partner?”
  • “Se l’amassi davvero, mi farei davvero questa domanda?”
  • “Come faccio a stare con lui/lei e avere questi dubbi?”
  • “Cosa penserebbe di me se sapesse cosa penso davvero?”
  • “Questo mi rende una brutta persona?”
  • “Cosa vuol dire davvero amare?”
  • “Forse cercare su internet mi aiuterà: ‘Come faccio a sapere di amare il partner?’…”

Come vedi, ogni domanda è come un labirinto dentro un labirinto, dentro un altro labirinto… che non fa altro che portarci a perderci ogni volta di più.

Altri tipi di dubbio patologico comuni sono:

  • “Avrei dovuto fare in altro modo?”
  • “Se avessi fatto diversamente, sarei stato più felice?”
  • “…e se in realtà fossi gay/eterosessuale?”
  • “Se la mia vita finora fosse stata una menzogna?”
  • “…e se potessi fare del male a qualcuno?”
  • “Potrei aver ucciso qualcuno e averlo dimenticato?”
  • “Se mi suicidassi?”
  • “Se impazzissi e facessi del male alle persone che amo?”
  • “Se mi distraessi sul lavoro e creassi dei danni irreparabili?”
  • “Se fossi pedofilo?”
  • “…e se mi distraessi, e lasciassi annegare mio figlio nella vasca?”
  • “…e se lo dimenticassi in auto?”
  • “È possibile che la vita sia tutta un sogno?”
  • “Se io in realtà non esistessi?”

Cosa contiene il libro?

Attraverso descrizioni, racconti, esempi, si arriverà a chiarire cos’è il dubbio ossessivo, quali sono le tentate soluzioni disfunzionali che sostengono il problema e quali sono invece le manovre per arrivare alla sua soluzione

In altre parole, quali sono gli strumenti utilizzati in studio per accompagnare i pazienti da eterni e sofferenti dubbiosi, a sereni celebratori dell’incertezza. 

Il Corso Gratuito

Una volta acquistato il libro, troverai un codice QR grazie al quale potrai iscriverti a un corso gratuito di 10 giorni sul dubbio patologico. Sono 5 email ricche di informazioni e spunti, che ti aiuteranno a mettere ancora meglio a fuoco questo tipo di disturbo.

Ecco cosa contengono:

  • Un approfondimento in cui parleremo del DOC e del dubbio patologico, avendone una prima definizione.
  • Nella seconda mail, inquadreremo meglio il dubbio patologico grazie alle intuizioni di Cartesio.
  • Capiremo qual è la differenza tra dubbio sano e patologico, scoprendo anche quali sono gli errori che stai commettendo che lo tengono in piedi.
  • Vedremo perché spesso gli psicologi (lo facevamo anche noi) confondono il DOC con agorafobia e attacchi di panico, ottenendo quindi risultati scarsi o inesistenti.
  • Andremo a capire quali sono i prossimi step per poter finalmente superare il dubbio patologico.